La pompa di calore sarà sempre più protagonista del mercato energetico del futuro. Si tratta di una delle applicazioni più efficaci per conseguire reali risparmi energetici, limitare l’inquinamento atmosferico e l’effetto serra, nonché per contenere i costi dell’energia necessaria per la climatizzazione degli ambienti.
L’addio alle vecchie caldaie sembra dunque avvicinarsi di più ogni giorno che passa.
In questo nuovo articolo di Inforedil Accademia, analizziamo le pompe di calore soprattutto dal punto di vista tecnico, cercando di capire meglio il loro funzionamento e tutti i vantaggi che ne derivano.
Le pompe di calore sono macchine frigorigene che possono essere utilizzate sia in inverno che in estate. Per poterle utilizzare in tutte e due le modalità è necessario provvedere a un’inversione che può essere attuata sul ciclo o sull’impianto.
Da un’indagine eseguita dall’ASHRAE, è emerso che la vita media attesa delle pompe di calore, secondo i tipi, è la seguente:
Si tratta di valori apprezzabili, che confermano la qualità raggiunta da queste macchine.
Un ciclo termodinamico è un insieme di trasformazioni fatte subire a un fluido; le trasformazioni comportano scambi di calore e lavoro tra il fluido e l’ambiente esterno.
Se il ciclo ha la funzione di trasformare calore in lavoro si dice diretto; viceversa, se trasferisce calore da un ambiente a temperatura più bassa a un altro a temperatura più alta si chiama ciclo inverso e, per il secondo principio della termodinamica, questo ciclo è realizzabile solo somministrando energia meccanica.
Se questo ciclo inverso viene utilizzato per sottrarre calore a un ambiente che deve essere mantenuto a temperatura inferiore all’ambiente circostante si parla comunemente di ciclo frigorifero; se, viceversa, il ciclo viene utilizzato per mantenere un ambiente a temperatura più alta di quella circostante, si parla di ciclo a pompa di calore.
In entrambi i casi il funzionamento è sempre lo stesso: fornendo lavoro si sottrae calore a un ambiente a più bassa temperatura e lo si riversa, incrementato dell’equivalente termico del lavoro compiuto, all’ambiente a temperatura più elevata (fig. 1).
Esistono essenzialmente due tipi di pompa di calore:
Schematicamente, una pompa di calore a compressione di vapore saturo è costituita da un compressore, da un evaporatore, da un condensatore e da un organo di espansione.
Nella fig. 2 è riportato il ciclo di funzionamento nel piano temperatura-entropia:
Per valutare le prestazioni e l’efficienza di una pompa di calore si utilizza spesso il COP (Coefficient Of Performance, in italiano coefficiente di prestazione). Esso è espresso dal rapporto tra il calore generato e l’energia elettrica utilizzata. Più elevato è il COP, più efficiente è la pompa di calore.
La pompa di calore genera calore con l’ausilio di un mezzo di lavoro, comprimendolo (Vedere “Come funziona una pompa di calore?”). Per fare questo è necessaria energia elettrica. Il rapporto tra la potenza termica generata Qth e la potenza elettrica applicata Pel fornisce il coefficiente di prestazione (COP ):
COP = Qth / Pel
Per esempio, con un COP di 4 è necessario 1 kW di elettricità per generare 4 kW di potenza di riscaldamento. Il coefficiente di prestazione dipende dal punto di esercizio della pompa di calore e quindi direttamente dalla temperatura della fonte. La potenza di riscaldamento Qth varia in modo corrispondente. Il COP rappresenta perciò un valore istantaneo e quindi lo stato di efficienza attuale della pompa di calore.
Il COP delle pompe di calore elettriche moderne è molto elevato, intorno a 4. Per ogni kWh di energia elettrica usata vengono rilasciati 4 kWh di energia sotto forma di calore.
I principali e più comuni tipi di pompe di calore sono:
Oltre a queste, per dovere d’informazione, vanno citate quelle suolo-aria e suolo-acqua.
Allo stato attuale si può affermare che:
Una pompa di calore offre tantissimi vantaggi rispetto alla maggior parte delle tecnologie di riscaldamento:
Le emissioni di CO2 di una pompa di calore sono inferiori di circa il 90% rispetto a quelle emesse da un sistema di riscaldamento a gas o a gasolio. Inoltre, non ci sono emissioni di particolato, come invece accade per tutti i tipi di sistemi di riscaldamento che producono calore attraverso la combustione (gas, gasolio, pellet, legna).
Indipendentemente dalla sua tipologia, tutte le pompe di calore utilizzano come fonte di energia risorse rinnovabili (aria, terra, acqua). Se l’elettricità utilizzata proviene da fonti di energia rinnovabili, l’ecobilancio della pompa di calore è ulteriormente migliorato.
Sebbene il prezzo di acquisto di una pompa di calore sia più elevato rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali a gas, il loro costo operativo è estremamente basso.
L’energia primaria utilizzata dalla pompa di calore (calore dell’aria, del suolo o dell’acqua) è disponibile in quantità illimitata e gratuita, e grazie al modesto consumo di elettricità i costi di esercizio sono estremamente competitivi.
La pompa di calore è straordinariamente efficiente dal punto di vista energetico: converte l’energia elettrica utilizzata in una quantità di energia termica da tre a quattro volte superiore.
L’efficienza effettiva, espressa dai coefficienti COP (coefficiente di prestazione) e SCOP (Coefficiente di prestazione stagionale), varia a seconda delle condizioni di funzionamento.
Le pompe di calore sono estremamente affidabili e grazie a questo forniscono riscaldamento e acqua calda per la casa senza interruzioni.
La pompa di calore è il futuro del riscaldamento domestico. Un edificio riscaldato con una pompa di calore aumenta quindi il suo valore, poiché la sua installazione significa avere il sistema di riscaldamento più moderno e al passo con le normative ambientali e di risparmio energetico più severe.
Le diverse soluzioni in pompa di calore disponibili rendono questa tecnologia molto flessibile e adattabile a diverse soluzioni di installazione, in basa a posizione, tipologia di edificio, temperature di mandata richieste e combinazioni con altre tecnologie moderne ed ecologiche (come il fotovoltaico e il solare termico).
Energie rinnovabili e pompe di calore
Quando si parla di energie rinnovabili, si trascura spessissimo la disponibilità di risorse idriche superficiali: si tratta di risorse che risultano reperibili con facilità sul territorio e a cui è generalmente possibile sottrarre una potenza termica significativa gratuita mediante l’impiego di un sistema a pompa di calore. Tali risorse possono essere rappresentate anzitutto da acqua di fiume, di roggia, di lago e di mare.
Esistono tuttavia in molte zone anche disponibilità di acqua di falda oppure di acqua geotermica a bassa temperatura. Addirittura vi sono zone in cui l’acqua di falda già oggi viene captata e deve essere sistematicamente pompata dal sottosuolo ed evacuata per impedire fenomeni di allagamento dei piani sotterranei degli edifici.
Le sorgenti fredde da cui è possibile attingere calore sono diversissime e dal prospetto schematico riportato (fig. 3), si possono avere indicazioni che non hanno affatto la pretesa di esaurire tutti i possibili casi che si possono presentare in pratica.
È evidente, altresì, che si dovranno sempre eseguire calcoli accurati di convenienza energetica ed economica, per evitare il rischio di affrontare spese ingenti (sia di costruzione sia, poi, di gestione) senza alcun ritorno dell’investimento.
Il Regolamento n. 517 del 2014 è attualmente in fase di revisione presso il Parlamento Europeo (clicca qui per un approfondimento).
Questa proposta di revisione riguarda anche gli obblighi in materia di formazione e certificazione per i soggetti che agiscono su apparecchiature contenenti gas usati in sostituzione dei gas fluorurati a effetto serra (gas alternativi), in modo tale da promuoverne un utilizzo sicuro.
Non da ultimo, i programmi di formazione e certificazione dovrebbero riguardare anche gli aspetti dell’efficienza energetica.
Restare aggiornato, sia dal punto di vista tecnico che da quello normativo, è fondamentale affinché tu possa diventare un professionista più consapevole e con molte più possibilità di essere riconoscibile sul mercato.
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Fonte articolo: ASHRAE/Manual del termotecnico
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