Nel gergo comune, condizionatore e climatizzatore sono due parole che vengono utilizzate come sinonimi di uno stesso prodotto.
Ma se nella lingua inglese esiste solo la parola air-conditioner per indicare quell’apparecchiatura che viene utilizzata per regolare la temperatura, l’umidità e la purezza dell’aria, nella lingua italiana condizionatore e climatizzatore riflettono una differenza sostanziale.
Una differenza che è necessario sapere soprattutto per non commettere errori in fase di acquisto o pre-acquisto.
La principale differenza sta nelle due diverse azioni che questi termini indicano.
Il condizionamento riguarda quell’operazione con cui si rende meno caldo alla percezione umana un ambiente chiuso, modificandovi artificialmente i parametri di umidità relativa, temperatura e velocità dell’aria.
Per climatizzazione si intende invece quell’insieme di operazioni effettuate per consentire condizioni termoigrometriche adeguate all’utilizzo di quell’ambiente da parte dell’uomo, a qualsiasi condizione climatica esterna, in ogni periodo dell’anno.
In altre parole, se il condizionatore lavora per conseguire una serie di caratteristiche dell’aria, il climatizzatore lo fa in maniera continuativa.
Fatta questa prima doverosa differenza, scendiamo più nel dettaglio per vedere quali sono le caratteristiche dei due dispositivi.
Il condizionatore ha la funzione di raffreddare l’ambiente mediante la velocità di ventilazione, immettendo cioè aria fresca attraverso una ventola (o aria calda, in alcuni modelli). La sua azione tuttavia non ha effetto diretto sulla regolazione del livello di umidità, che tende a ridursi solo come conseguenza dell’abbassamento della temperatura.
D’altra parte il climatizzatore consente un controllo più ampio sull’aria, favorendo il mantenimento simultaneo della temperatura nei vari ambienti in modo automatico. Infatti, impostando una temperatura, il climatizzatore dispone di sensori che, al raggiungimento del livello desiderato, lavora al minimo al fine di conservare quella condizione, il controllo igrometrico, ovvero dell’umidità.
Oltre alle differenze, c’è qualcosa che accomuna il climatizzatore e il condizionatore, ossia la questione relativa al trattamento dell’aria: entrambi, infatti, dispongono di filtri e tecnologie tali da migliorare la qualità dell’aria nell’ambiente circostante, anche se quelli presenti nei condizionatori sono spesso un po’ meno sofisticati di quelli dei climatizzatori.
Negli ultimi anni la normativa europea e italiana pone sempre più attenzione alla salute e al benessere delle persone che si trovano in ambienti chiusi.
Il tema della salubrità dell’aria diventa quindi fondamentale e la conoscenza della normativa può aiutare ad essere più consapevoli sulla questione, favorendo una migliore applicazione delle direttive nella vita quotidiana.
In quest’ottica, la UNI 10339:1995 , di cui in quest’articolo riportiamo solo qualche estratto, fornisce indicazioni in merito alla classificazione e alla definizione dei requisiti minimi degli impianti e dei valori delle grandezze di riferimento durante il funzionamento degli stessi. Viene in sostanza applicata agli impianti aeraulici destinati al benessere delle persone, installati in edifici chiusi.
Inoltre, la UNI prescrive che gli impianti, al fine di garantire livelli di benessere accettabili per le persone, contemperando le esigenze di contenimento dei consumi energetici, assicurino:
Il tutto per mantenere nel volume convenzionalmente occupato dalle persone, adeguate caratteristiche termiche, igrometriche e di qualità dell’aria.
In merito alla qualità dell’aria negli ambienti chiusi, diventa fondamentale la posizione della presa d’aria esterna.
La norma definisce dove non deve essere collocata, e in particolare:
In ogni caso, sia l’aria esterna, che quella di ricircolo, devono essere filtrate tramite l’impiego di filtri di classe appropriata, funzione dell’efficienza degli stessi.
Ogni filtro facente parte una determinata categoria (M: media efficienza, A: alta efficienza, AS: altissima efficienza), deve essere preceduto da un filtro avente efficienza compresa nella categoria precedente.
Se sei un installatore professionista, avrai capito dalla lettura di quest’articolo quanto sia importante studiare e aggiornarsi sia dal punto di vista tecnico che da quello normativo, in modo da renderti un professionista più consapevole e con molte più possibilità di essere riconoscibile sul mercato.
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