Gli impianti di riscaldamento e raffreddamento devono essere sottoposti a una prova di pressione che è la base per garantire qualità e sicurezza agli impianti.
In questo nuovo articolo di Inforedil Accademia, leader nella formazione della termotecnica, vediamo come la prova di pressione si applica a sistemi sia aperti che chiusi (acqua o miscela acqua-glicole).
Ogni impianto dev’essere sottoposto a una prova di pressione dopo il montaggio, fintanto che i componenti sono ancora visibili.
La prova di pressione può essere di due categorie:
Sia la prova di pressione idraulica che quella pneumatica prevedono due fasi:
Nella prima fase si verifica l’ermeticità dell’impianto, nella seconda la sua resistenza. Entrambe possono essere eseguite in un unico ciclo di prova. La scelta del fluido per la prova dipende dal tipo di installazione e dalla messa in funzione prevista.
La prova di tenuta e la prova di resistenza non devono essere necessariamente eseguite con lo stesso fluido.
L’impianto o il tratto da testare dev’essere riempito con acqua secondo la direttiva SITC BT102-01, se necessario aggiungendo un prodotto antigelo. Se l’antigelo non è necessario per il funzionamento dell’impianto, quest’ultimo o il tratto interessato dev’essere svuotato e risciacquato a fondo cambiando l’acqua almeno tre volte.
Per la prova di pressione con acqua l’impianto dev’essere riempito secondo la direttiva SITC BT102-01 «Qualità dell’acqua negli impianti di tecnica della costruzione».
Vediamo ora nel dettaglio le due fasi della prova idraulica: la prova di tenuta e e la prova di resistenza.
Per eseguire correttamente la prova, l’impianto dev’essere riempito lentamente e spurgato completamente. Durante il riempimento dell’impianto occorre verificare costantemente che non vi siano perdite.
Per almeno 10 minuti, il manometro non deve rilevare cali di pressione.
Per la prova si devono usare strumenti di misurazione tarati, in grado di visualizzare variazioni di pressione di 0,1 bar.
Per evitare errori di misurazione dovuti a variazioni di temperatura, la prova va eseguita dopo aver raggiunto uno stato di stabilità termica tra la temperatura del fluido di prova e la temperatura ambiente.
Pressione di prova = massima pressione di esercizio ammessa (pfin).
La prova deve durare almeno 6 ore e i dispositivi di sicurezza vanno protetti di conseguenza.
Dopo la prova di tenuta, si passa alla prova di resistenza applicando una pressione non superiore a 1,3 volte la pressione di esercizio (pfin). Non bisogna mai superare le pressioni di prova massime previste per eventuali componenti speciali (ad es. compensatori, ammortizzatori).
La prova deve durare almeno 6 ore.
La prova di tenuta e la prova di resistenza possono essere eseguite in un unico ciclo.
Se sono presenti tubi di plastica, occorre considerare la dilatazione dovuta all’aumento della pressione. È pertanto necessario attenersi alle specifiche del produttore.
Prova di pressione con aria compressa (prova pneumatica)
La prova di tenuta con aria compressa o con un gas inerte è adatta a condotte esposte al rischio di gelo, nonché agli impianti solari.
Come la prova idraulica, anche la prova di pneumatica prevede due fasi:
La pressione non deve scendere. Si deve attendere il raggiungimento dello stato di compensazione e stabilità termica. La prova di tenuta viene eseguita con una pressione di almeno 0,15 bar.
La prova deve durare almeno 360 minuti.
Dopo la prova di tenuta, se questa non ha evidenziato cali di pressione, si passa alla prova di resistenza applicando una pressione non inferiore alla pressione d’intervento della valvola di sicurezza.
La prova deve durare almeno 30 minuti.
Sicurezza durante le prove di pressione pneumatiche
Questa procedura è tuttavia più dispendiosa e più pericolosa rispetto a una prova di pressione con acqua. Perciò, È di estrema importanza rispettare alcune norme per garantire la sicurezza durante lo svolgimento della prova di pressione pneumatica. Vediamo brevemente quali sono.
L’aria utilizzata per le prove di tenuta e resistenza dev’essere priva di olio per ridurre il rischio di corrosione.
Prima di eseguire la prova di pressione con aria compressa, occorre nominare un responsabile per:
Durante la prova di pressione e soprattutto durante la prova di resistenza, le persone non autorizzate non devono sostare nelle immediate vicinanze delle parti d’impianto testate.
Il collegamento di alimentazione al tratto sottoposto alla prova deve includere:
I raccordi non ermetici possono essere identificati usando uno spray cercafughe o applicando apposite schiume con un pennello.
Il verbale della prova di pressione
La prova di pressione va documentata in un verbale, una copia del quale dev’essere consegnata al committente. Con la sua firma, la ditta conferma che l’impianto e le sue parti erano a tenuta al momento della prova e che non hanno subito danni a seguito della stessa.
I valori seguenti costituiscono i dati minimi da riportare. Il verbale deve comprendere i punti seguenti:
A soffermarsi in questi termini sulla sicurezza delle prove di pressione è la premessa di un nuovo documento realizzato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT) dell’Inail.
Questo documento è meglio conosciuto come “L’esecuzione in sicurezza delle prove di pressione condotte su attrezzature in esercizio”. Nel documento – a cura di Canio Mennuti e Giuseppe Augugliaro (DIT) – si ricorda che il principale pericolo derivante da una prova di pressione “è rappresentato dall’improvviso e involontario rilascio dell’energia immagazzinata nell’attrezzatura sottoposta a test”.
Inoltre si segnala che durante l’esecuzione del test “il rischio connesso aumenta con l’aumentare della pressione che può causare la possibile fuoriuscita di fluido da giunti, raccordi, flange, valvole e altri accessori, con eventuale proiezione di parti o frammenti di tali componenti”.
Clicca qui per scaricare il pdf del documento.
Il Regolamento n. 517 del 2014 è attualmente in fase di revisione presso il Parlamento Europeo (clicca qui per un approfondimento).
Questa proposta di revisione riguarda anche gli obblighi in materia di formazione e certificazione per i soggetti che agiscono su apparecchiature contenenti gas usati in sostituzione dei gas fluorurati a effetto serra (gas alternativi), in modo tale da promuoverne un utilizzo sicuro.
Non da ultimo, i programmi di formazione e certificazione dovrebbero riguardare anche gli aspetti dell’efficienza energetica.
Restare aggiornato, sia dal punto di vista tecnico che da quello normativo, è fondamentale affinché tu possa diventare un professionista più consapevole e con molte più possibilità di essere riconoscibile sul mercato.
Ecco che in quest’ottica, intraprendere un percorso di alta formazione che possa completarti come professionista del settore termotecnico, edile, antincendio, serramentistico e della serratura, da un punto di vista tecnico-normativa assume il valore di un investimento.
Per lavorare in maniera più sicura e professionale, oggi puoi finalmente affidarti a una realtà che negli ultimi anni ha raggiunto lo status di eccellenza in formazione, come riporta il quotidiano La Repubblica: Inforedil Accademia.
Certificare le tue competenze rappresenta dunque un passo decisivo per fare un salto di qualità nel tuo settore professionale.
MA PERCHÉ SCEGLIERE PROPRIO INFOREDIL ACCADEMIA?
Intraprendendo il nostro percorso di formazione per conseguire il patentino F-Gas, riceverai un supporto specifico prima, durante e dopo la formazione e sarai guidato e consigliato per il meglio.
In questi 5 anni abbiamo formato più di 4.000 clienti. Qui sotto puoi guardare alcune delle nostre recensioni:
In altre parole certificarsi è davvero una scelta che fa la differenza e che può essere ritenuta a tutti gli effetti un investimento per alzare lo standard della tua professionalità nel mondo del lavoro.
Scopri dunque i vantaggi della formazione di Inforedil Accademia per prepararti all’esame e conseguire il patentino del frigorista (o patentino F-Gas), documento che attesta l’idoneità di imprese e lavoratori a gestire i gas fluorurati responsabili dell’effetto serra e presenti negli impianti della termotecnica:
Vuoi approfondire gli argomenti più importanti per svolgere la tua professione a regola d’arte? Il team di Inforedil Accademia ha realizzato il gruppo Facebook gratuito” La Casa dell’Installatore” dove potrai:
Iscrivendoti gratuitamente al gruppo, potrai seguire una lezione completa che ti illustrerà passo dopo passo la procedura corretta su come inserire gli interventi nella Banca Dati F-Gas!
Fonte articolo: ASHRAE
Contattaci anche su WhatsApp!